lunedì 26 dicembre 2011

"Il regalo suo più grande"

Vi vorrei raccontare, in periodo di regali, del più bel regalo mai ricevuto da mio figlio.


Vi presento la Cagnolona.
La Cagnolona è del Principe Felice.
L'ha avuta come regalo per la sua cresima, 3 anni fa, a 11 anni.
Era da tanto che chiedeva un cane, ma mio marito ed io eravamo piuttosto scettici.
Io amo molto gli animali: mi inteneriscono, mi affascinano e mi ricordano cos'è l'innocenza. 
Mio marito non ne è particolamente attratto,  ma ha sempre tollerato la mia passione, credo si fidi di me: "Se piacciono a lei, avranno pur qualcosa di buono!". Per le gatte che abbiamo avuto è stato così, ma un cane è un'altra cosa. Più impegnativo nel quotidiano, più vincolante per le vacanze, più costoso per il cibo e la salute, più esigente per l'educazione.
La mia perplessità riguardava invece soprattutto mio figlio: doveva prendersene cura seriamente e non ero certa che lo avrebbe fatto. Il Principe Felice è uomo di facili entusiasmi, ma la costanza non lo caratterizza, insomma avevo paura che avrebbe fatto soffrire il cane con un comportamento poco responsabile. 

Dopo una contrattazione durata qualche mese, un assenso strappato al padre ("e va bene, basta che non mi porti a casa un cane-topo!", della serie se proprio vuoi un cane, almeno che faccia la guardia) e un giuramento solenne di:
- pulire dove avrebbe sporcato
- dargli da mangiare
- occuparsi delle passeggiate
- coccolarlo ed educarlo
andammo per canili. 
Sì, su una cosa non ci fu discussione, avremmo dato casa ad un cane che non l'aveva, con tutte le incognite che questa scelta portava con sè.
Pensavo che ci sarebbe voluto più tempo, ma nel giro di qualche giorno trovammo la Cagnolona.
La mia vicina, sapendo della mia ricerca, mi diede il numero di un'associazione che si occupa dell'adozione di cani abbandonati, telefonai e la signora responsabile mi disse che al momento avevano disponibili all'adozione due cani, un maschio  e una femmina fratelli di circa 6 mesi.
Il Principe Felice ed io andammo a vedere la femmina. Quando la vedemmo, di ritorno dalla passeggiata, ebbi nello sguardo di mio figlio la certezza che quel cane sarebbe diventato nostro: occhi spalancati, bocca aperta, sorriso a 100 denti e un'emozione che riempiva il cuore. Il cane ci corse incontro e saltò letteralmente addosso al Principe, gli leccò la faccia e iniziò a mordicchiargli le mani: era fatta, conquistato in un battibaleno.
La povera bestiola aveva il pelo rovinato da un parassita, ma prometteva di diventare un bellissimo cane. Certo sarebbe diventata una taglia un po' impegnativa, ma a una tale gioia di vivere, a un attraente color bianco a pois neri, a una storia di abbandono in mezzo alla pattumiera, all'innamoramento di mio figlio, come si fa a dire "No, mi dispiace, la vorrei un po' più piccola".
La portammo a casa e fu la fine per il nostro giardino!
Scherzi a parte, abbiamo, come si fa per ogni nuova esperienza, dovuto imparare tanto. 
Lei è stata educata, il percorso non è stato facile, perchè ci è voluta pazienza e conoscenza del linguaggio dei cani e delle loro esigenze, ma lo abbiamo fatto. 
Ora è la gioia dei bambini che passano vicino a casa nostra, l'appuntamento fisso degli adulti che si fermano ad accarezzarla e il tormento degli operatori ecologici, a cui abbaia senza pietà.
Abbiamo imparato a volerle bene e lei ha imparato ad ascoltarci.
Abbiamo imparato a rispettare la sua natura e non la vogliamo umanizzare.
Abbiamo imparato a tradurre i suoi sguardi e la sua mimica.
Io ho imparato che gli occhi di un cane sono limpidi e chiari, come le sue emozioni e i suoi sentimenti, ho capito quanto mi è mancata, quando ancora non era con noi.

P.S. Il Principe Felice ha dovuto fare più fatica del previsto a mantenere il suo impegno, soprattutto riguardo la pulizia della ca...a, ma riguardo a questo, un libro veramente divertente lo ha illuminato: se proprio non potete regalare un cane a vostro figlio, almeno potete leggergli "Il trattamento Ridarelli" di Roddy Doyle

3 commenti:

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  2. sembra la stessa storia...anche mio figlio undicenne mi ha dato il tormento per avere un cane (a parer suo aveva bisogno di un amico vero), premetto che a casa abbiamo gia' due gatte, due tartarughe e un criceto di nome Elvis. Dopo avergli fatto firmare un trattato di compiti e doveri che avrebbe dovuto mantenere per avere il cucciolo siamo partiti alla ricerca del canile. E' stato amore a prima vista, tra i 700 cani che abbaiavano una cagnolina di 3 mesi gli si e' buttata tra le braccia. E cosi' Pippi e' stata portata a casa anche lei era stata buttata in un cassonetto e aveva un fungo sulla pelle. Adesso sono 13 giorni che e' con noi, la sua pelle sta guarendo, la pipi' in casa e' ancora presente ma la gioia di averla vale tutte le fatiche. Non so se le gatte la pensino nello stesso modo ma riescono a trovare sempre un angolino dove rilassarsi. Saluti

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    1. Guarirà presto, con il cibo e le cure che le sono mancate finora, vedrai!
      La storia di Pippi (il nome è fantastico!) è bellissima e ti confesso che, più il tempo passa, e più voglio bene alla Cagnolona, è sempre più docile e affettuosa, lo sarà anche la tua.
      La mia gatta non è mai troppo felice di vederla e lei, che invece sembra un'innamorata respinta, non fa altro che seguirla: prende anche gli schiaffi che la micia gli dà sul muso, senza fare una piega, devota e stoica.
      Ma come ti chiami, che risulti anonima?
      P.S. Una curiosità: ma come fa il povero Elvis a "sopravvivere" alle gatte? ;)

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