giovedì 20 settembre 2012

Picasso

Ritratto di Dora Maar - Picasso
Quando mio Marito ed io siamo andati a Parigi questa primavera (se avete voglia andate a leggere le nostre avventure), avevamo in programma di andare al Museo di Picasso, che, stando alle notizie che avevamo, avrebbe dovuto essere riaperto dopo un restauro completo.

Dopo varie peregrinazioni, disorientamenti e mal di piedi arrivammo finalmente al museo.
CHIUSO PER RESTAURO
Ah grazie!! Dopo tutti  'sti chilometri! @#@!!??

Il restauro era stato più lungo del previsto - variante in corso d'opera?! - e...
 niente Picasso a Parigi!
Turisti delusi si fermavano davanti al cartello e sconsolati proseguivano la loro visita alla città.
Noi facemmo lo stesso, con la certezza che mai più avremmo avuto occasione di ripassare da qui.
Ma quando ho sentito che le opere del museo erano in tour e in autunno sarebbero state a Milano: salti di gioia! Picasso sarai MIO!!!!
Il mio amore per Picasso è un amore tardivo.
Fino ai 25/30 anni lo consideravo un pittore astratto, confusionario e sopravvalutato :"Metti lì un bambino è capace di fare di meglio!"
AAAAAAAAAhhhhhhhhhhhh, beata ignoranza!!!!
Vidi un film, per caso, in tv.
Una cosa mi colpì molto: Picasso fu un bambino prodigio, non lo sapevo, ma i bambini mi piacciono.
Qualche tempo dopo con mio Marito, andai a vedere una mostra, sempre a Milano, sulle sue opere meno famose e capii.
Era un artista dotatissimo, vidi disegni a matita di una precisione e realismo inaspettati, vidi fogli di carta qualsiasi, giornali usati,  imballi, riempiti in maniera intensa di qualsiasi cosa avesse in mente, come dei block-notes per fermare le innumerevoli idee che gli arrivavano violente e intense, vidi materiali di tutti i generi piegati alla sua creatività, tutto diventava veicolo per la sua passione, una passione travolgente per la vita.
La sua passione travolse anche chi lo amava e fece molto soffrire le persone a lui care, ma per noi che godiamo solo della sua arte, ricca, complicata, originale, viva ed emozionante è stata una gran fortuna!

P.S. Tiè Museo di Parigi, la mostra la vedrò comunque!  A una decina di km da casa, tiè!

9 commenti:

  1. hehehe!! Beata te :) Goditela e poi raccontaci, ciao!

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  2. A me non è mai piaciuto molto.
    A parigi io mi chiuderei due giorni dentro la sezione rinascimentale del Louvre... ma non andrei a trovare Picasso.....

    PERò se vuoi farmi cambiare idea... fammi un fischio quando vieni a milano alla mostra :-) Si sa mai che con la giusta guida.................

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    1. Devo ancora programmare la visita, cercando di incastrarla fra i diversi impegni famigliari, ma intendo andarci al più presto e in quanto alla giusta guida: mi dovrò dar da fare per cercarla! ;D

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  3. Io sono dell'idea che l'arte deve essere immediatezza. Un'opera mi deve trasmettere un'emozione, a prescindere dal fatto che tu sappia disegnare bene o meno.
    Se me la trasmetti, puoi essere chiunque, Picasso o Pincopallo.
    Se devo ragionarci su e ricordarmi il tuo percorso formativo, allora non è più una cosa immediata.
    Monet mi fa piangere ogni volta che vedo una sua opera. Brividi ovunque, sindrome di Stendhal in piena regola! Picasso mi emoziona, ma che ti devo dire... quando vedo un taglio nella tela di Fontana che vale milioni mi fa solo arrabbiare!

    Per quanto riguarda la pittura sarò ancora alla fase infantile?

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  4. Sono d'accordo sull'emozione.
    In più direi che per apprezzare veramente un dipinto è necessario vederlo dal vero, solo così si coglie l'energia che l'artista ha messo nell'opera: i colori vividi, lo spessore delle pennellate, le ombre e la luce, l'intensità che ogni opera ha e che ti cattura l'animo.
    Mentre nella maggior parte dei casi le opere si conoscono attraverso foto su libri o riviste e questo ne toglie tutto il valore emozionale, secondo me.
    La curiosità sulla vita di Picasso mi ha spinto ad andare alla prima mostra, mi ha permesso di valutare veramente le opere in una esperienza "fisica", più che mentale, e da lì ho imparato a giudicare solo dopo aver "toccato con i sensi".
    Ho visto anche qualche Fontana e l'emozione provata è stata quella che provo tutte le volte che vedo dei Fontana sui pantaloni dei miei figli: desidero ardentemente metterci una toppa!!
    ;D
    P.S.Se sei ancora nella fase infantile,sei avantissimo!
    Ti cito proprio Picasso, in una frase che sicuramente conoscerai:
    "A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino."

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  5. A parigi ci sono stata due volte...è indimenticabile, meravigliosa.Nel Lovre mi ci chiuderei se potessi, davanti ai quadri degli impressionisti...

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    Risposte
    1. Noi non siamo stati al Louvre, abbiamo pensato che non avremmo potuto vederlo bene, nel poco tempo che avevamo, però è nella lista per il prossimo viaggio. In compenso siamo stati al Museo D'Orsay e decisamente anche lì val la pena tornare, bellissimo! :)

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