martedì 14 gennaio 2014

Qualcosa ho capito


Dal film Quarto Potere- immagine dal web
Ieri sera ho seguito l'inchiesta giornalistica sul metodo stamina.
Non ci avevo capito ancora capito niente.

Avevo visto un paio di servizi delle "iene", che normalmente non guardo perchè non li apprezzo.
Avevo visto titoli di giornali e di telegiornali, avevo letto post e assistito a discussioni dal vivo.
Chi era assolutamente d'accordo, chi assolutamente in disaccordo.
Siccome posseggo una natura piuttosto critica, non mi ero fatta, fino a ieri sera, nessuna idea in proposito, troppe poche le informazioni, troppe le valutazioni prettamente personali.
Tutto questo, in questi mesi, mi ha fatto avere consapevolezza di come le informazioni giornalistiche che vengono diffuse siano per lo più inutili, ininfluenti, più simili a pettegolezzi da cortile che a rilevanti notizie.
Sono un po' lenta, ma ci sono arrivata!
Non so se ci avete fatto caso anche voi, ma la maggior parte delle parole spese da chi dovrebbe informare si perdono in commenti maligni e avvelenati: quei due leader non si parlano, quel governo durerà poco, quel capo di stato ha l'amante, quello usa le mutande verdi, quell'allenatore è stato cacciato, chissà perchè? chissà cosa c'è sotto?! e, in tutto questo, riescono anche a infilarci dentro la vita di malati gravi, bambini destinati ad una morte prematura e sofferente.
Lo fanno con il tono moralista di chi ti fa un grande servizio raccontandoti che ci sono da un lato povere famiglie disperate in cerca di una cura e dall'altra parte un metodo che non è riconosciuto come scientifico, ma, chissà, forse funziona!
Voglio dire che queste tragedie vengono spacciate come  questioni in cui ogni commento è lecito, ogni disperazione è degna di essere mostrata, ogni malato sbattuto impietosamente allo sguardo (ahimè, troppo spesso morboso) dello spettatore.
Insomma il quarto potere fa leva sui sentimenti di chi lo ascolta, ne suscita emozioni primordiali e non lo rende autonomo nel giudizio.
In questi anni abbiamo assistito a campagne terroristiche su malattie di ogni tipo (vi ricordate l'influenza che doveva essere la nuova spagnola e che non si è proprio vista? e la mucca pazza?), sui disastri del nostro territorio dalle alluvioni alla spazzatura, evocando quasi le piaghe d'Egitto (dimenticando di informarci sul fatto che spesso i danni sono provocati dalla nostra italiana furbizia),  sui pericoli  della presenza degli stranieri in Italia (vi ricordate gli albanesi, tutti ladri e stupratori?) e potrei andare avanti per 6 pagine.
Ci riempiono di notizie che dovrebbero essere sensazionali, nel senso della sensazione negativa però, e non ci aiutano ad interpretare i tempi, a capire cosa succede, a cercare di vivere meglio.
Fanno solo grande confusione (mia madre, che vi assicuro non è ancora rimbambita non ha ancora capito se deve pagare la mini-imu a fine gennaio) e soprattutto lo fanno con criterio e il criterio è renderti sempre più avido di quelle che credi informazioni, più pauroso nei confronti della vita e meno abile a cogliere i segni dei tempi.

In ogni caso, quello che ho capito della questione stamina è qualcosa di doloroso, mi sono fatta finalmente un'idea, che siccome ritengo troppo superficiale non vi dirò.
Vi dirò invece che la disperazione dei famigliari dei malati, la sofferenza dei malati stessi, a maggior ragione se sono bambini, meritano rispetto, che le loro paure profonde non devono essere strumentalmente manipolate e che di fronte alla morte... non siamo tutti uguali.

8 commenti:

  1. Ormai in casa mia la tv è diventata un soprammobile inutilizzato, e ti ringrazio per avermi dato la conferma sulla saggezza di questo mio comportamento.
    Per la questione del metodo stamina, basta pensare al caso della terapia Di Bella, piu' volte bocciata dal Ministero della Salute.
    Se non che 22 ore fa' il professor Veronesi, a distanza di oltre 15 anni, l'ha riconosciuta come valida - e conosco personalmente un malato di linfoma, di quelli della peggior specie, che ha rifiutato le cure tradizionali scegliendo questa terapia alternativa ed è guarito - poi chi vuole gridare al miracolo s'accomodi, io sto zitta.
    Vabbè, la mia idea ormai l'hai capita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso di aver capito e aggiungo che grazie al tuo lavoro tu abbia delle competenze per poter giudicare questioni di questo tipo.
      La maggior parte delle persone invece rimane in balia di disinformazione e ansie, proprio perchè, anzichè essere "istruiti", veniamo tempestati di titoli e opinioni che sono troppo spesso poco oggettive.
      :(

      Elimina
  2. di tutto il caso stamina la cosa che mi fa più male è vedere come si mischino le cose, soprattutto sulla stampa, ma anche tanto sui social. Certo che chi ha un familiare ammalato si attacca a qualsiasi speranza. E' normale che lo Stato voglia testare quello che approva assumendone la responsabilità e rendendolo bene pubblico. Qualcuno ha speculato sulla disperazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Confermi quello che penso: una grande confusione e tanta disperazione. :(

      Elimina
  3. Penso che in caso di malattie così gravi, che non hanno sbocchi se non in negativo, debba essere sacrosanto il diritto di poter decidere per se, capisco la confusione, capisco la scienza e il dover sperimentare su basi certe o per lo meno ancor più vicine, ma rimango dell'idea che un genitore con un figlio malato, che ha solo la speranza, debba poter avere il diritto di tentare in maniera consapevole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho usato come esempio il caso stamina, perchè mi ha molto colpito in negativo l'uso che i media fanno dei bambini malati, ma in realtà credo che quello che tu chiami "diritto di tentare in maniera consapevole" si possa estendere a qualsiasi decisione da prendere.
      In un mondo così moderno e tecnologicamente avanzato, abbiamo tante competenze che ci possono "istruire" in qualsiasi campo, il più delle volte però queste competenze vengono bypassate e restiamo in balia del caos. :(

      Elimina
  4. Sfortunatamente qui si entra in un campo nel quale si mischiano fattori emotivi e scientifici. Chi è ammalato, oppure ha persone care ammalate, è normale che si attacchi a qualunque speranza, anche quella più irrazionale. Alla magia, alla stregoneria se necessario. Alla fede.
    Ma se si studia la malattia, e la possibile cura, non esiste altro metodo che quello scientifico. E prima ancora di legarsi ad una chiarezza sul funzionamento della cura, il metodo richiede che sia replicabile, studiabile, confrontabile. La ragione è molto semplice: solo in questo modo, anche senza sapere bene il perché, si può stabilire se una cura è efficace o no. In medicina, siccome le reali azioni dei farmaci sono quasi sempre sconosciute nella loro interezza, questo metodo è l'unico che permette di stabilire se una cura è efficace o no.

    Tutti i cosidetti metodo (stamina, di Bella, ecc) che rifiutano questo metodo, si mettono automaticamente al di fuori della scienza, della medicina. Sono altro, sono magia, stregoneria, mistero. Possono funzionare - i meccanismi di guarigione passano attraverso molteplici canali, e l'animo del malato è uno di quelli più potenti - come spesso funziona su un singolo anche l'acqua zuccherata.

    Nel caso del metodo stamina, poi, ci sono tante altre componenti, che sintetizzerò in due termini: ciarlataneria e truffa. Scienza zero.

    Ho diritto a curarmi come desidero? In generale si, ma lo stato ha dovere di impedire che ti siano somministrate pozioni pericolose la cui efficacia non è dimostrata. Per questo stamina è sotto inchiesta, mentre il metodo di Bella può essere seguito a proprie spese. Il secondo non è pericoloso, semplicemente non è dimostrata la sua efficacia (e non perché ci sono le cattive lobbies dei farmaci, ma perché il metodo è stato tenuto parzialmente segreto, e quindi non replicabile se non dal clan).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Arricchisco, se riesco, le tue riflessioni con questa mia ulteriore. :)
      Leggevo ultimamente un libro: "Slow medicine". Descrive un approccio alla cura dei pazienti, prendendo ad esempio l'idea di Petrini e del suo slow food.
      Non ti sto ad annoiare con i particolari, ma ti dirò solo una considerazione che viene fatta dagli autori riguardo la stampa: se domani vedessimo sulle pagine della salute di qualsiasi quotidiano un titolo tipo - la cintura di sicurezza fa venire il cancro? - e tale titolo fosse seguito da un articolo in cui si ipotizza una relazione tra le due cose, ma che in conclusione la negasse, con ogni probabilità il giorno successivo avremmo in risposta titoli, articoli, interviste e servizi tv in cui si spiega che questa relazione non c'è, c'è, forse, chi lo sa!
      Dopo di che, a distanza di tempo, nella testa della persone ci sarebbe ben impiantata la convinzione che un legame, magari non proprio forte, magari nascosto, ci sia. Perchè nella testa della gente non opportunamente istruita, rimane soprattutto il titolo iniziale, lo sconcerto di quel momento, la paura che anche ciò che ci protegge, può danneggiarci, in poche parole, la disinformazione condiziona tantissimo i nostri pensieri e le nostre convinzioni profonde..
      Che se ne renda conto o no, chi ci propina informazione parziale, fa il nostro male e il male della scienza.
      Tu citi il metodo Di Bella, leggo su internet, proprio ultimamente, una sorta di riconoscimento della cura da parte di Veronesi. Questo è il classico esempio: cosa è vero? Quali strumenti abbiamo per capire dove sta il giusto? E soprattutto quanto male fa il non sapere o il saper male? Quanti malati non hanno potuto essere curati se è efficace, quanti sono stati curati inutilmente se non lo è?
      E se la scienza ha i suoi metodi e le sue regole per essere chiamata tale e per essere efficace, perchè questo non vale anche per la comunicazione di massa, perchè no?!


      Elimina

Lasciami il tuo pensiero...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...